martedì 5 marzo 2013

Cuba, i cani entrano nella rivoluzione




Inoltro un articolo di Sandra Paganini, segretaria del Circolo della Tuscia dell'Associazione di Amicizia Italia-Cuba, iniziatrice e realizzatrice, insieme al Circolo Hilda Guevara di Cremona, di un progetto per la costruzione a Cuba del primo canile pedagogico-sanitario dell'Isola. Ai visitatori dell'Isola è nota la condizione drammatica dei nostri amici a quattro zampe, migliaia di randagi, abbandonati, malati, denutriti e disperati., un po' per le ristrettezze economiche determinate dall'embargo Usa, un po' per un'arretratezza culturale. Per volontà di un gruppo di ecologi e animalisti di Sancti Spiritus si è cercato di porre rimedio a questa situazione che non si concilia con la rivoluzione vanto di Cuba. I nostri due circoli si sono impegnati a dare una mano. Nella foto vedete Sandra consegnare alla responsabile cubana del progetto i quasi 2000 euro raccolti in Italia con una sottoscrizione a cui hanno partecipato generosamente anche i lettori del mio blog e amici di FB. Una piccola vittoria sulla strada dell'inserimento anche dei cani nei diritti conquistati dalla rivoluzione. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito e, badate, la sottoscrizione continua: c'è ancora bisogno di aiuto perchè la struttura venga completeta.


Un progetto italo-cubano per gli abitanti a quattro zampe dell’Isola

Miracolo a Sancti Spiritus


La signora Josefina Gonzàles Machado, nello studio di Sancti Spiritus della delegazione locale della fondazione “ Antonio Nunez Jimenes “, di cui è segretaria esecutiva, parla dei suoi tre cani, padroni di una grande terrazza, e i suoi occhi si illuminano.
Dal suo affetto e dalla sua passione, insieme a quella di circa 70 volontari, è nata l’idea del primo canile a  Cuba per il ricovero e la cura dei cani abbandonati. E’ questo, dice la signora con impeto, un problema molto grande date le condizioni degli animali di affezione che vivono nelle strade.

E allora “ Noi”, afferma“ abbiamo deciso, come associazione ambientalista non governativa , di fare qualcosa. Abbiamo trovato il terreno adatto, lo abbiamo comprato e con 400 euro, parte di quanto raccolto dal Circolo dell’ANAIC di Cremona, abbiamo disboscato, costruito i recinti, alcune gabbie provvisorie in attesa di apportare migliorie e di costruire tutte le strutture che ci servono. Cosa che ora potremo portare avanti con gli ulteriori fondi,( dall’Italia sono arrivati  complessivamente 2000) euro, raccolti e portati dalla segretaria del Circolo della Tuscia. Abbiamo già i permessi, ma abbiamo bisogno di progetti per la sistemazione di molti fabbricati”.

Infatti, nel canile, situato in un angolo di campagna vicino alla città, ci sono già una decina di cagnolini che ruzzolano nel prato. Ci accoglie, ovviamente con due piccoli amici in braccio, Daniely Lopez, funzionaria del Dipartimento dei Quadri dell’assemblea provinciale del Poder Popular, delegata da questa istituzione a fare da tramite fra i volontari dell’associazione ed il governo provinciale. La presenza di questa dirigente, che garantisce un rapporto ravvicinato e proficuo fra le istituzioni e il canile stesso, è già un dato estremamente positivo.
 Daniely Lopez

Si è cominciato da poco, dice, ma già i giornali locali parlano di noi. Tre sono le nostre linee guida: Sterilizzazione, Educazione attraverso tutti i media possibili, visite e conferenze nelle scuole, gruppi di teatro, ecc…Adozione. Abbiamo bisogno di costruire 3 o 4 laboratori con un veterinario, quello provinciale, che venga tre volte la settimana.
Ci siamo gìà accordati con il macello municipale perché ci dia ogni giorno scarti di macello, in modo da poter alimentare i nostri ospiti con cibo fresco e poco costoso.
Certo, mancando ancora l’educazione e la cultura per un corretto atteggiamento nei confronti degli animali, tutto è molto difficile. Ad aprile cominceremo con gli aiuti che ci avete portato ad edificare le prime costruzioni, sperando che il governo ci dia il materiale a prezzo di costo. Insomma, piano piano ce la faremo, cercando ogni accorgimento perché tutto sia il più ecologico possibile, a cominciare dalla cucina alimentata dalla legna  dei boschi qui intorno.”

Il signor Santos, che vive qui in una capanna con i cagnolini che adora e che salta i pasti pur di non far mancare nulla ai suoi protetti, continuerà ad essere il custode della struttura, ovviamente coadiuvato da tre o quattro persone e da tutti i volontari.
A lui mi rivolgo prima di partire e vergognandomi un po’, commetto, all’italiana, il solito conflitto di interessi: ” Potete chiamare qualche struttura con i nomi di Rambo, Nando ed Ernesto? “ (Sono i nomi dei bassotti che si sono succeduti nella mia vita)

Mi dice subito di sì, anzi mi assicura che chiamerà Nando il prossimo cagnolino che arriverà. Commossa, ma rassicurata, torno all’Havana. Finchè c’è gente che ama gli animali, c’è speranza.
 Sandra, segretaria del Circolo della Tuscia, consegna il denaro delle sottoscrizioni a Lisbeth Madrigal, economa della Fondazione.

Vladimir, Canela, Carinosita, Apariciò e Felipin di Plaza de Armas. Ovvero cresce a Cuba e si diffonde la cultura animalista e l’amore per il cane.

L’Avana, dolce pomeriggio invernale: luce dorata sugli alberi di Plaza de Armas, cielo cristallino e del celeste più nitido, come in nessuna piazza d’Italia. Lo spettacolo è quello di sempre, con i musicisti seduti sulle panchine di marmo, i passanti che sfilano pigramente per andare verso il lungomare, i turisti di tutte le razze e colori che girano un po’ straniti e un po’ assuefatti dall’inconfondibile atmosfera di Havana Vieja.

Ma c’è una bella ed inaspettata novità per chi, da sempre “solidario” con la rivoluzione cubana, ha osservato con preoccupazione l’atteggiamento della gente di qui nei confronti dei cani di strada, lasciati morire delle loro gravissime infezioni, mal nutriti, spesso uccisi nei canili quando, presi dall’accalappiacani, non vengono riscattati da nessuno entro due giorni. Fatti dolorosi che mi erano stati riferiti da Daniely Lopez, grande amica dei nostri migliori amici, e funzionaria del governo della provincia di Sancti Spiritus; la quale ha anche denunciato la presenza di infezioni endemiche nei cani randagi, aggrediti da malattie incurabili come la leshmaniosi, parassiti come i pidocchi e le zecche, da malattie della pelle come la  rogna. Si parla addirittura di cani dati in pasto, nella provincia di Camaguey, ai caimani che lì sono allevati.

Ma in questa bellissima e nobile piazza avanera, gli impiegati ed il personale del Museo degli Orefici hanno adottato i cagnolini senza padrone della piazza  de Armas, li hanno vaccinati, danno loro da mangiare e li hanno muniti di un cartellino identificativo che permette di seguirne il percorso e la salute.






Adesso i nostri amici a quattro zampe possono vivere tranquilli, giocare e magari litigare fra di loro, e rappresentano un piccolo esempio ma molto significativo di una maggiore coscienza collettiva del problema, per fare in modo che la rivoluzione cubana accolga anche gli animali fra i beneficiari delle sue conquiste.

Ciao Vladimir, Canela, Carinosita, Apariciò e Felipìn e hasta la victoria bau….!  
Sandra Paganini


Per completare una moderna ed etologicamente corretta struttura a Sancti Spiritus occorrono altri fondi. Coloro che comprendono quanto importante sia promuovere a Cuba come ovunque nel mondo il benessere di tutti i viventi, animali compresi, possono contribuire versando sul cc postale in calce. Se ci sono veterinari che vogliano contribuire con apparecchiature, farmaci, materiali vari, possono contattare questa email. 
Conto corrente postale n. 11857265, intestato a Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba, Circolo Hilda Guevara.
Oppure attraverso la banca con bonifico IBAN: IT71R07601114000 000 11857265
Causale: RIFUGIO del CANE

4 commenti:

Lorenzo ha detto...

Forza comandante Chavez, RESISTI

Anonimo ha detto...

Purtroppo un duro colpo per tutto il sud america. Ma Chavez restera' sempre nei nostri cuori, asta la victoria, siempre. Fred

Anonimo ha detto...

Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità.
(Hugo Chavez, 1954 - 2013)

alex1 ha detto...

Il commento di Obama, con la soddisfazione mal celata e' tutto un programma. Triste il destino per tanti troppi protagonisti di un approccio piu' umano alla politica. Linciati da bande di assassini o morti troppo presto di malattie incurabili (lo sono veramente? ci dicono che hanno fatto grandi progressi, pero'
Avrei voluto fare un commento sul trattamento dei cani a Cuba, un approccio equilibrato che manca in buona parte dell'occidente, ma sara' per un altra volta. Spero che i nuovi leader del Venezuela sappiano fare tesoro dei progressi ottenuti in questi anni.