mercoledì 30 aprile 2014

4 PAPI E 4 RECINZIONI E 1 PRESIDENTE DI TROPPO

 Catania, 25 aprile

“Una cosa è assodata: ciò che è moralmente errato non potrà mai essere di beneficio, anche s ti permette di trarne qualche vantaggio. Il mero atto di fede  che un corso d’azione errato possa costituire un vantaggio è pernicioso”. (Marco Tullio Cicerone)

La grande maggioranza dell’umanità è soddisfatta delle apparenze, come se fossero realtà. E spesso è influenzata più dalle cose che sembrano che da quelle che sono”. (Niccolò Machiavelli)

Un patriota deve sempre essere pronto a difendere il suo paese… contro il suo governo. (Edward Abbey)

Se ne sono viste di tutti i colori intorno a questo 25 apprile 2014. Dal nero-pece, al rosso-bandiera, passando per tutta la gamma dei gialli-sindacato, giallo-neri, giallo-verdi, grigi trasferibili, rosso-bruni, rosa-Sel … C’è perfino il nero-seppia, il nero che più nero non si può, ma ne parlerò dopo.

25 aprile, festa della liberazione. Dicono tutti così. E’ da un bel pezzo che la definizione mi pare, più che insufficiente, strumentale, mistificatoria. Specie da parte di quelli che così la chiamano scappellandosi davanti agli Stati Uniti. Qui, se di liberazione si deve parlare, si deve rendere grazie e omaggio ai partigiani, in primis a quelli delle Brigate Garibaldi che al coro dell’insurrezione hanno dato il la, e a quelli che li sostenevano, fino a trarne indicazioni per la Costituzione. Una costituzione oggi da difendere coi denti, anche se non è proprio la più bella del mondo, come vuole la retorica, a partire da quell’articolo 1 che ci fonda tutti sul lavoro, indifferentemente se sia quello di Marx, o di Treu-Ichino-Renzi. Andiamo a vedere le costituzioni del Venezuela, della Bolivia, dell’URSS, di Cuba (per quanto quest’ultima oggi non in grande spolvero), e avremo un’idea di come andrebbe riformata. Liberazione, sì, dal fascismo e dall’occupazione straniera. Perchè gli americani semmai hanno remato contro, da quando tagliavano le armi ai partigiani rivoluzionari a favore di quelli bianchi e badogliani, a quando, con il Piano Marshall, ci hanno incatenato al carro del nuovo imperialismo capitalista Usa e, con il Patto Atlantico e la Comunità Europea, alla nuova occupazione straniera. Con il plusvalore, garante italiano dell’operazione, della cogestione dello Stato per mano dell’imperitura coalizione mafia-istituzioni. Ieri con il bandito Giuliano, oggi con le SpA all’opera in Valsusa, Sicilia e ovunque si muovano mattoni o voti.

giovedì 17 aprile 2014

UNTORI E RISANATI - da Roma a Kiev a Damasco


Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini pensanti e impegnati possa cambiare il mondo. In effetti, è sempre successo. (Margaret Mead, antropologa)


Un tempo a nessuno era consentito di pensare liberamente. Ora è permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare solo ciò che si vuole debba pensare- E questo lo considerano libertà. (Oswald Spengler, “Il tramonto dell’Occidente,1926)

Sai che il tuo paese sta morendo quando si deve distinguere tra ciò che è morale ed etico, e ciò che è legale”. (John De Armond)
Ci sono notizie esaltanti come le ininterrotte vittorie dell’esercito e del’incredibile popolo di Siria sui ratti, a dispetto delle loro ormai patetiche provocazioni (la nuova bufala dei gas), ormai disintegrate da tante prove e, alla fine, dalla straordinaria inchiesta del Pulitzer Seymour Hersh, sui gas tossici di Houtha a Damasco e relative responsabilità del delinquente turco, Erdogan. O come l‘insurrezione rivoluzionaria dei russi di Ucraina, che sta mandando in vacca il golpe USA-UE-nazisti a Kiev, che ci ricorda la Comune di Parigi, che fa temere un epilogo analogo e che meriterebbe ogni solidarietà internazionale (no, ragazzi, la Russia non può intervenire se non a rischio certo di conflagrazione nucleare). E ci sono notizie-chiavica da quella fogna che è la banda P2 al potere nel nostro paese, come le nuove nomine a capo delle industrie di Stato, quali megere e grassatori, quali segnati da mostruosi conflitti d’interesse (leggi: corruzione onnipervasiva), con in testa il rottamatore dei trasporti nazionali, che in cambio riceveva 800mila euro all’anno, imputato per la strage di Viareggio, Mauro Moretti. Un rapinatore dei diritti alla mobilità dei cittadini comuni, messo in Finmeccanica a fianco del neo-Bava Beccaris della Genova-G8. Con a seguire la Marcegaglia, professionista di chiusure e delocalizzazioni, coerentemente messa a guidare lo “sviluppo”. Senza parlare dello squadrone di indagati, imputati, processati, che, nei sottosegretariati del regime, incarnano i “requisiti di onorabilità” voluti dal ministro della devastazione e del saccheggio, detto “dell’Economia”.

martedì 8 aprile 2014

IL FRACKING DI RENZI E QUELLO DI OBAMA

  



.“L’abuso di comprare e vendere voti si diffuse e il denaro iniziò a svolgere un ruolo importante per l’esito delle elezioni. Più tardi questo processo di corruzione si estese ai tribunali. E poi all’esercito e, alla fine, la Repubblica fu assoggettata al potere di imperatori”. (Plutarco)
“Non contano i voti, conta chi li conta”. (Stalin)
“Viviamo nel mondo di Alice, dove i populisti danno del populista ai politici veri e i terroristi del terrorista alle loro vittime”. (Anonimo)
“Uno Stato totalitario davvero efficiente è quello in cui uno strapotente esecutivo di boss politici e il loro esercito di manager controlla una popolazione di schiavi che non devono essere coartati poiché amano la propria servitù”. (Aldous Huxley)

In fondo troverete il grido di rabbia, paura e dolore, del “manipolo di professoroni” sbertucciato dall’esimia accademica neo-carfagnana che viene fatta passare per ministra delle riforme. Da molti di costoro mi/ci distanziano spazi stellari, ma, in assenza di un’insurrezione di milioni contro  la dittatura in corso d’opera, ritengo d’uopo unirsi a quel grido.

Briganti di passo, psicopatici, sciacquette e pali da rapina
E’ impressionante, agghiacciante, ma per nulla paradossale se ci ricordiamo di Togliatti, del Berlinguer Nato e compromissorio e di quante costoro hanno filiato di creature deformi, che si abbia oggi un premier di quel post-partito, impegnato nella più reazionaria e fascistica mutazione degli assetti del paese. Cambiamento, sì, alla Mussolini si direbbe, ma non basta: ritorno ai Paleologi di Bisanzio, con i piddini, autentica estrema destra nazionale, nel ruolo degli eunuchi di corte. Fateci i raggi X, a questo cambiamento, è vedrete lo scheletro della carogna feudale.
Se avete visto il magnifico e sconvolgente “The wolf of Wall Street”, di quel bimbo di Andersen (“Il re è nudo”) che è Martin Scorsese, avrete compreso l’affinità antropologica tra quei cannibali e il loro sottoprodotto al mandolino, Renzi. Ma, per capire il modello che stanno mettendo in opera, conviene fare un breve elenco dei tratti fisiognomici di una classe di criminali che ha imperversato sulle Americhe e poi sul mondo dalla Mayflower in qua.

lunedì 7 aprile 2014

GIU' LE MANI DALLA NOSTRA TERRA - SU LE MANI SUI TORTURATORI DI NASSIRIYA


" Istruitevi, perchè avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perchè avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perchè avremo bisogno di tutta la nostra forza". 
(Antonio Gramsci)

Stavo per finire un articolo su Renzi, Kiev, fracking e partita geopolitica
sull’energia, che ora verrà posticipato a subito dopo questo qui, quando sono piombate sul blog due notizione. Una bella, l’altra orrida.
No Tav-Terzo Valico, un’altra casamatta
Partiamo dalla prima, così siamo attrezzati a sostenere la seconda. Sabato scorso è esploso a livello nazionale il bubbone Tav-Terzo Valico. Quello che contiene l’ennesima demenziale alta velocità, da Genova a Tortona. Un’idiozia ad alto profitto per i soliti lestofanti. Sarebbe come lanciare una Ferrari dalla camera da letto in cucina. Un bubbone cresciuto nel corso di anni, diventato nel 2013 grande questione politica, economica, sociale, ambientale, legale, ma confinata nel silenzio delle valli boscose dell’Appennino ligure-piemontese.Terra ancora integra, di lupi, caprioli e uomini liberi, poco frequentata dai consumatori di turismi stereotipati, trascurata dai cannibali delle risorse e della “crescita”, visto che ai suoi sentieri ostici e alle sue popolazioni riottose si pensava di poter sottrarre castagne, funghi e poco più.