venerdì 9 marzo 2018

ALL’1% GLI UTILI IDIOTI DELL’UCCIDENTE La Siria di Ghouta e la Ghouta di Amnesty, Palmira e Babilonia, i nazifascisti in agguato, il gender e i migranti: quando i “sinistri” condividono distruzioni e distrazioni di massa



Quelli “del popolo”
Quelli che risultano più nauseabondi sono sempre gli ipocriti. A partire dal “manifesto” e da tutta la combriccola pseudosinistra dell’imperialismo di complemento, che volteggia nel vuoto dell’interesse e del consenso di un elettorato italiano che, per quanto disinformato o male informato sulle cose del mondo, ha dimostrato di badare più alla sostanza che alle formulette di palingenesi sociale incise sulle lapidi della sinistra che fu. E la sostanza ci dice che mettere tutti sullo stesso piano, 5Stelle e ologrammi nazifascisti, Putin e Trump, opposti imperialismi, migranti in fuga da bombe Nato e migranti attivati dalle Ong di Soros, jihadisti a Ghouta Est e truppe governative, a dispetto dell’immane e unanimistica potenza di fuoco mediatica, poi produce al massimo l’1 virgola qualcosina per cento. Brave persone, certo (esclusi i paraculi fessi dei GuE), ma fuori dal mondo, da chi è il nemico e da come si muove l’1% finanzcapitalista e tecno-bio-fascista nell’era del mondialismo e dell’high-tech. E, permettetemi una risatina, neanche bravi, ma di un narcisismo solipsista che rivela tratti patologici per quanto è dissociato dal reale, quelli della Lista del Popolo (Chiesa, Ingroia, bislacchi e farlocconi vari), trionfalmente giunti allo 0,02%. Ma si puo!

Di Maio tra omaggi a San Gennaro e Mattarella e rifiuto degli F35
Sebbene questo unanimismo di fondo in fatto di geopolitica tra gli ambiguoni o catafratti della sinistra ausiliaria del sistema e del sistema i militanti in divisa, possa aver confuso le idee a molti sulla partita che si gioca in Medioriente, o nei trasferimenti via Ong di popolazioni, o a proposito dello “Zar Putin” e dei suoi maneggi per non far vincere Hillary, basta a volte una piccola crepa e la luce passa e illumina quanto si voleva restasse al buio. Possiamo dire tutto e il contrario di tutto su Di Maio, ma credo che siano davvero pochini gli italiani che condividono l’idea che spendere 80 milioni al giorno per muovere guerre a chi non si sogna di disturbarci e che quindi non abbiano apprezzato il voto 5 Stelle contro ogni missione militare e contro l’acquisto degli F35. Questo al netto delle promesse di “normalizzazione” profferite ora a tutto spiano dal leader 5Stelle e che lo fanno apparire come il pifferaio di Hamelin le cui liete marcette si trascinano dietro tutti i ratti della prima e seconda repubblica.  Pensano di salire sul carro del vincitore, ma nella storia il pifferaio i ratti li porta a precipitare nell’abisso. Di Maio se lo ricorda?   Non vorremmo che si finisse come la fiaba: che poi quelli trascinati via sono i bambini.



La Siria si riprende anche Ghouta: pacifisti e diritto umanisti a stracciarsi le vesti
Prendiamo la Siria, insieme a tutte le altre guerre, una dopo l’altra, che con ripetitività parossistica ci vendono come difesa dei diritti umani di un popolo massacrato dal proprio governante. Ci hanno seppellito  in un bunker di menzogne: i tondini li forniscono le Ong tipo Amnesty International, HRW, MSF, la malta che li tiene insieme sono i media. Date un’occhiata a questo osceno appello di Amnesty perché si costringa Damasco a levare l’assedio alla Ghouta. Ancora una volta questo sempre più lurido arnese del bellicismo imperiale si fa riconoscere. Non una parola sul golem terrorista che da 7 anni sbrana la Siria e tiene ostaggi, ogni tanto masscrandoli, gli abitanti delle zone occupate. Mille parole perfide e lacrimose su Aleppo in corso di liberazione, non una parola su Raqqa polverizzata dai bombardamenti Usa, con tutti i suoi abitanti, mentre elicotteri prelevavano quelli dell’Isis per reimpiegarli, insieme agli ascari curdi, in altri crimini contro il popolo siriano.

Siria: quando i tondini sono di cartone e la malta è di sabbia

Bimbi a Damasco

Ma poi nel calcestruzzo si apre una crepa. Ed è la pigrizia degli stereotipi. C’è sempre un dittatore che bombarda il proprio popolo, una massa sterminata di bambini uccisi, come se, per esempio, Ghouta, fosse tutta una scuola materna, ci sono sempre gli Elmetti Bianchi (vedi video: https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=yI2s9Ow2snE) e i Medici senza Frontiere, grazie ai soldi di Soros, che stanno inevitabilmente dalla parte dei “ribelli” e che poi vengono esaltati e premiati dagli strumenti di comunicazione di coloro che le guerre le promuovono. Non mancano mai le “armi chimiche di Assad”, linea rossa che poi regolarmente sfuma, cancellata da prove e testimonianze (grazie russi!),  come sono insostituibili i sanguinari jihadisti di Al Qaida e Isis contro cui gli imperiali dicono di combattere, ma dopo averli addestrati, armati e poi salvati dalle offensive dell’esercito siriano e suoi alleati.

Qualcuno rovistando nel web si accorge, a dispetto della furia anti-fake news della Boldrini, che l’attacco siriano alla provincia di Ghouta avviene dopo sei anni che da lì i terroristi hanno ininterrottamente bombardato con razzi e mortai i 7 milioni di civili della capitale Damasco; che le centinaia di vittime dell’offensiva governativa su Ghouta, “soprattutto bambini”, sono il dato inventato dall’Osservatorio che i servizi britannici e i jihadisti gestiscono a Londra; che, se il governo spedisce colonne di autobus a evacuare la gente di Ghouta, o la Croce Rossa siriana prova a creare corridoi umanitari per rifornire di cibo  e medicinali, a bombardare queste colonne e questi corridoi, voluti dal governo, saranno difficilmente gli stessi governativi.

Nel documentario “Armageddon sulla via di Damasco” ho illustrato alcuni effetti del martellamento su Damasco, fino a 90 missili in una settimana. Dal mercato Al Hamidiyya, il più antico e bello del Medioriente, colpito nel momento di maggiore affollamento, alla stazione di autobus disintegrata nell’ora di punta, con schizzi di sangue e parti di corpo spiaccicati fin sul cavalcavia alto 20 metri. Immagini mie e di canali siriani che nessuno in Occidente ha mai ripreso. E’ successo mille volte, come centinaia sono state le incursioni aeree dei pirati israeliani. Avete sentito qualche sussurro di disapprovazione da Amnesty e compari?

Il “manifesto”: tutti uguali ma uno più uguale 
Così, un po’ per volta, si aprono crepe, delle quali la più grossa è il dubbio  che il “manifesto” e affini, quelli che si precipitano a fornire palchi e ghirlande ad Amnesty,  non te la raccontino giusta quando mettono sullo stesso piano chi spara da Ghouta e chi avanza da Damasco e, anzi, trovano che i più cattivi siano coloro che “assediano” il sobborgo della capitale per eliminare uno degli ultimi bubboni tumorali incistati nel proprio territorio dai gangster imperialsionisti e mica quelli, sicari e mandanti, che vogliono mantenere, ai costi più inenarrabili, un presidio che tenga sotto tiro Damasco e impedisca la pacificazione e la vittoria dei giusti. Che sono poi anche le forze popolari siriane precipitatesi in soccorso ai curdi sotto attacco turco ad Afrin, a dispetto delle pugnalate alle spalle che questo mercenariato di Usa, Israele e sauditi, ha inflitto a chi ne aveva accolto, con tanto di cittadinanza, le centinaia di migliaia di fuggitivi dalle persecuzioni di Ankara.

Quando parla il popolo, non gli gnomi da giardino, il re buonista resta nudo
Le ambiguità e distorsioni dei media, a qualsiasi obbedienza politica pretendano di rifarsi, hanno iniziato a frantumarsi contro il muro della realtà. Elezioni politiche che mozzano gli arti alla principale forza di dominio e relegano nell’irrilevanza chi gli opponeva formule di rito anni ‘50, del tutto avulse da quanto una chiara percezione dello stato di cose reale richiederebbe, dimostrano che il re è nudo e nudi sono anche principi, duchi, baroni, paggi, nani e ballerine. La menzogna ha esaurito la sua capacità mistificatrice. Da fuffa e nebbia, demagogia presidenziale e pontificale, sono scaturiti irresistibili gli abusi inflitti dai dominanti ai dominati sul piano sociale, economico, ambientale, di lavoro, scuola, salute. Ma forse anche i crimini dei quali ci hanno voluto  partecipi, anche a spese nostre, compiuti contro altri popoli. Non sarà un caso che gli unici vincitori di questa contesa elettorale siano coloro che a spese e avventure guerresche, come alle sanzioni che a queste si accompagnano,  si sono sempre opposti. E se questa barra la manterranno dritta, sarà già molto.

Al potere via decostruzione e migrazione
Che sono poi anche quelli che, in un modo o nell’altro, quale corretto ed equo, quale rozzo e falsamente motivato, hanno messo in dubbio la sacralità dei facilitatori delle migrazioni “per fame, guerra, persecuzioni”. Il che ci porta a un’altra considerazione. Invasori e terrorismo jihadista ha posto particolare accanimento nella distruzione delle vestigia storiche delle nazioni che sono stati mandati ad assaltare. Ong, umanitaristi, sinistre, Don Ciotti e missionari nelle colonie, Soros, briciole sinistre, sostengono l’accoglienza dei rifugiati  senza se e senza ma. Ci sono punti di contatto, affinità di obiettivi, tra queste forze e le campagne che condividono? Non penso al semplicistico discorso che individua causa ed effetto nelle bombe e nelle conseguenti fughe. Lo stereotipo del “fuggono da guerre, fame e persecuzioni”. Penso a una manovra a tenaglia che cancella corpi e spirito di comunità formatesi nel sangue, nei progetti, nelle sconfitte e nelle rinascite, nella lingua e nei costumi, su una comune terra, in rapporto con lo stesso ambiente ed è così che ha acquisito conoscenza e coscienza di sé, identità, autostima, volontà di perpetuarsi e crescere. Un fiore nell’infinita ricchezza della varietà dei fiori. Prima di manipolazioni e ibridazioni.

Se, io élite di infima minoranza, perseguo un progetto di dominio mondiale assoluto che solo a me e ai miei subalterni obbedienti convenga, delle forze così formatesi e così composte, altrettante negazioni al mio disegno, devo liberarmi. E’ conditio sine qua non per l’affermazione del progetto mondialista. La mia operazione a tenaglia consiste, primo, nel cancellarne i segni della storia, delle opere compiute,  le fondamenta dell’edificio che una comunità, un popolo, una nazione, devono avere sempre in corso d’opera se intendono avere un futuro. Del resto, senza queste tessere del mosaico, l’umanità si estingue. L’élite regnerà sul deserto o su un altro pianeta. E, secondo, nello sradicarli, spostare quelli che non ho decimato con guerre militari o economiche, tagliare radici, staccare il fogliame dal tronco, disperderlo, alienarlo  da se stesso, confondendolo in quello che chiamano “meticciato”.


Erano le mie ultime ore nella Baghdad che ho illustrato in “IRAQ: un deserto chiamato pace”, aprile 2003. I carri Usa, penetrati in città avevano sparato i primi colpi contro l’Hotel Palestine, dove stavamo noi giornalisti che non avevamo seguito l’ordine di Bush di far  parlare solo gli embedded al seguito degli invasori. Morirono un mio amico di Al Jazeera e un reporter spagnolo. Uscendo dalla città in taxi passai accanto al Museo Nazionale: Protetta da reparti angloamericani , manovalanza importata dal Kuweit stava già saccheggiando la più ricca testimonianza della storia araba e irachena, dai sumeri agli Abbassidi, anche a beneficio dei predatori dei caveau occidentali. Subito dopo avrebbero disperso e bruciato i testi, resi sacri dal tempo e dall’amore dei loro lettori,  della Biblioteca Nazionale, dalle tavolette cuneiformi della prima scrittura, alla magnificenza letteraria delle Mille e una notte e ai traduttori arabi di Aristotele. Intanto i carri americani si preparavano a travolgere sotto i propri cingoli Babilonia, Ur, Niniveh, Samarra, Nimrud, Ctesifonte, Hatra. Quattromila anni  di creatività umana,  di civiltà, di culla della civiltà. Meticolosamente, sistematicamente polverizzati o predati.

E poi stessa procedura in Siria, Aleppo, Palmira, Libia, Gaza, ovunque la pianta umana fosse più antica, robusta, rigogliosa, degli stenti arbusti, delle misere gramigne di chi a una cultura annegata nel sangue ha sostituito centri commerciali, tecnologie decerebranti e arsenali atomici.
 
Mosul

In parallelo i migranti, pezzi interi di popoli, 6 milioni di siriani spodestati, un milione a disposizione dei minijob di Angela Merkel. E, logicamente, afghani, iracheni, libici, pachistani e, soprattutto africani: basta seccare con una megadiga Impregilo un fiume come l’Omo in Etiopia e 60mila perdono l’acqua, i coltivi, la sussistenza, diventano foglie secche al vento che qualche Ong seduce a farsi schiavi “meticciati” in un bengodi di sfruttati europei. Come si vede in ogni sequenza che ci induce a impietosirci e a condividere “l’accoglienza”, sono in stragrande maggioranza giovani con i tempi e le forze capaci di futuro. Un futuro abbandonato alle multinazionali a casa propria, ma per il quale fornire braccia e saperi In Occidente. Sono giovani, in grado di affrontare i pericoli della filiera del traffico di carne umana, ma non procreeranno più per la continuità di una comunità arrivata fin ad oggi a dispetto di prove di ogni genere, procreeranno per il “meticciato”. A compensare ciò che da noi, nell’esaltazione dei generi e transgeneri della sterilità, non nasce più.
E se crediamo che da tutto ciò noi siamo esenti, proviamo a gettare uno sguardo fuori dalla fiinestra, tra un asilo nido che non c’è e una famiglia che il precariato di sistema rinserra in sogni frustrati. Diamo un’occhiata ai territori terremotati, banco di prova e cartina di tornasole di un altro fronte della stessa guerra. Credete che, a quasi due anni dal sisma con migliaia ancora nei campeggi al mare, in alloggi di fortuna lontani, con attività produttive sparite per sempre, con la ricostruzione neanche di una stalla, si tratti solo di inefficienza, ritardi, risse per appalti? Ho girato per quelle terre palmo a palmo (“O la Troika o la vita – Non si uccidono così anche le nazioni”). Paesi con le radici nell’impero romano e le chiese del Medioevo, dove hanno lasciato segni Arnolfo da Cambio, Mantegna, Leopardi, Piero della Francesca: tesori inenarrabili. I terremotati li vogliono scoraggiati, esportati, migranti anche loro, i territori privati di una economia nativa, sorta dal genius loci, anacronisticamente non sovranazionale, ma legata ai bisogni locali, ai biotopi naturali e umani. Spopolare per nuove destinazioni d’uso. Sovranazionali. Come quando sradicano con gli ulivi l’anima della Puglia, per far posto a gasdotti e resort di Briatore. Rifugiati nostrani di cui nessuno tiene conto e né Soros, né alcuna Ong dei diritti umani  reclamano un’accoglienza senza se e senza ma.


Tutto questo Pippo non lo sa. Tutto questo quelli dell’1% “rosso”, PaP (Potere al Popolo), i PC (le scissioni dell’atomo), o LuE (i neoliberisti, NATOisti, Bruxellisti, insofferenti di Renzi), non lo sanno. Sepolti nell’altroieri, del progetto capitalista e della relativa strategia non studiano  e non vedono neanche la più abbagliante evidenza. Nanetti da giardino occupati a strappare erbacce, mentre fuori cresce una giungla di piante carnivore. E non si accorgono che, ignorando quella strategia, ogni lotta contro il precariato di vite e  lavoro è già persa, mentre sono del tutto compatibili quelle contro le molestie, per i matrimoni e le adozioni gay, per ogni più fantasiosa invenzione di genere come fieramente esibite  in quelle manifestazioni d buongusto e di cultura popolare che sono i Gay Pride, contro la minaccia dell’Onda Nera nazifascista. Minaccia eroicamente combattuta, da Macerata a Milano a Roma a Palermo, con  l’illusione di ricavarne dividendi boldriniani e poi spassosamente risultata pulviscolo littorio allo 0,9%, Casa Pound, e allo 0,37% Forza Nuova. Tocca scioglierli per salvarci dall’orrore di nuovi Farinacci e Himmler, era l’invocazione tonitruante della Boldrini, grande specialista di armi di distrazione di massa. Intanto, però, il mondo reale scioglieva lei e i suoi scioglitori. E senza neanche un sorso di olio di ricino.

Ma più compatibile, anzi, più gradita di tutte, è la campagna per l’accoglienza dei migranti. Roba di sinistra, ca va sans dire.

19 commenti:

Unknown ha detto...

E Sofri? Leggi qua:
https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2018/02/22/news/intorno-alla-siria-incendiari-e-spettatori-ingordi-180104/

Unknown ha detto...

E Sofri? Leggi qua:
https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2018/02/22/news/intorno-alla-siria-incendiari-e-spettatori-ingordi-180104/

Anonimo ha detto...

L'acquisto degli F35 ha anche decretato l'abbandono dell'industria aeronautica italiana da parte dei militari. Da sempre l'industria nazionale aveva progettato e costruito gli aerei per i militari - a parte la parentesi F104 americano, che comunque era in affiancamento all'italiano G91; poi sono arrivati il Tornado e l'EFA, sempre costruiti dalla nostra industria.
L'acquisto dell'americano F35 è inspiegabile in un questo periodo di recessione economica e di confusi equilibri internazionali.
Mario M

Anonimo ha detto...

non ho votato, la posizione ambigua di pap rispetto all'euro, all'europa, alla nato mi "abbastava" per tenermi lontano dalle urne. nella mia visione m5s è parte integrante di un sistema che andrebbe capovolto. se sbaglio e vedrò discutere in parlamento il rifiuto di maastricht, treubiagifornerojobsact, la nazionalizzazioni delle aziende in sofferenza, insomma il contrario di ciò che è illegalmente avvenuto negli ultimi trent'anni... beh allora mi arrenderò all'evidenza! per il momento ringrazio il Dott. Grimaldi per queste meravigliose righe di giornalismo!

Anonimo ha detto...

non ho votato, la posizione ambigua di pap rispetto all'euro, all'europa, alla nato mi "abbastava" per tenermi lontano dalle urne. nella mia visione m5s è parte integrante di un sistema che andrebbe capovolto. se sbaglio e vedrò discutere in parlamento il rifiuto di maastricht, treubiagifornerojobsact, la nazionalizzazioni delle aziende in sofferenza, insomma il contrario di ciò che è illegalmente avvenuto negli ultimi trent'anni... beh allora mi arrenderò all'evidenza! per il momento ringrazio il Dott. Grimaldi per queste meravigliose righe di giornalismo!
Fred

Marco ha detto...

Hanno bisogno sempre di nuovi attori, utili a realizzare le loro agende....Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e adesso Di Maio, che farà la fine di tutti gli altri, cioè nella polvere, dopo essersi bruciato (ma assicurandosi anche lui un posto in qualche board internazionale) insieme con le residue speranze degli italiani di avere una classe dirigente degna di questo nome.
Sempre nuovi "fenomeni" da esibire agli elettori....sono abili operazioni di marketing politico, abbiamo il professore saggio e competente, il giovane rampante, l'uomo di mezza età rassicurante....tutti archetipi buoni da esibire di volta in volta....in prossimo tra un paio d'anni sarà Salvini, che potrà continuare a spararle a salve per poi "normalizzarsi" e diventare affidabile esecutore testamentario di ciò che resterà di noi

Anonimo ha detto...

Ci sono un mare di informazioni, che io lettore in cerca di verità non posso verificarne la credibilità. Tra le decine di blog che visito ,l'unico che riesce a scrivere in modo che io capisca che scrive il vero è Fulvio Grimaldi.
Grazie

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Non sono l'unico, comunque grazie!
Conoscendo le lingue se ne troverebbero di molto più validi...

Anonimo ha detto...

Bei tempi quando il servizio pubblico si avvaleva della collaborazione di giornalisti liberi,ma in questi tempi regressivi ci si può accontentare di un blog.
Sull'immigrazione (e su tutto il resto devo dire) concordo con lei,solo non credo abbia lo scopo di distruggere la civiltà europea,o meglio,questo è solo un effetto collaterale,probabilmente a loro non sgradito. Penso che alla fine queste migrazioni siano finalizzate alla creazione dell'esercito industriale di riserva 2.0,questi signori non sono razzisti e non fanno distinzione di credo o orientamento sessuale,gli importa solo d'avere gente da sfruttare,di qualsiasi colore essa sia. E' chiaro che i nemici sono questi,i fascisti giocano la loro consueta parte di servi sciocchi,in questo caso distraendo l'opinione pubblica dal vero pericolo. L'unico dubbio è se questa opinione pubblica abbia bisogno di distrazioni per essere distratta.
Cordialità.
Roberto

Mauritius ha detto...

Ci sono tre grosse elite che depredano il mondo e mettono in ginocchio i cittadini del mondo (fatto ridicolo perché siamo molto sudditi e poco cittadini e la democrazia non esiste ma è stato l'ennesimo bluff per bloccare il cambiamento
i tre grandi apparati delle elite sono:
CORPORATIONS, SISTEMA FINANZIARIO, SISTEMI DI CONTROLLO SOCIALE (religioni, sistema politico locale e nazionale, sistema informativo)
Alla fine questi decidono e dove possono possiamo entrare per mutare almeno un poco il nostro destino? Nel sistema economico è tutto chiuso e al massimo puoi creare una attività che funzioni e cambia nulla ma è un esempio se è rispettosa ambiente e lavoratori....il sistema finanziario è il sistema di redistribuzione della ricchezza massimo esistente che dice a chi deve essere dato per presunta e assurda meritocrazia (leggasi privilegio e corruzione).....tutto e solo a favore di ricchi e potenti
unica non grande apertura è il sistema del consenso e del controllo sociale ove le idee possono germogliare....è poco ma può funzionare
allora se i cittadini itagliani vanno a votare in massa per chi li impiccherà con il liberismo globalizzato iper sfruttatore...che cosa volete???
Alla fine vanno alle urne e votano sempre i soliti democristiani falliti o meno che hanno portato almeno una decina di volte il paese vicino al collasso economico e sociale e hanno accettato l'anticomunismo stupido e hanno portato l'unico vero loro Leader Aldo Moro dove sappiamo?
Quelli che che si inginocchiano ad un assurdo Stato estero di celibi che pretende di essere mantenuto dai contribuenti italiani o analoghi da duemila anni? Quelli che hanno consentito quasi un centinaio di basi militari di un paese estero in Italia e siamo di fatto una colonia militare a favore di altri e a nostro gravissimo rischio?
E continuano a votare gli italiani la destra estrema che già con il fascismo ha devastato il paese e ridotto l'Italia ad paese senza alcun diritto e rispetto per l'umanità e sotto il tallone nazista (ora siamo sotto altri talloni per tutto uguali solo che usano ben altro per umiliarci)? Guardate, gli italiani se la cercano da sempre, bravi spesso a sperare che dal tavolo dei potenti e ricchi cada qualche briciola in più (e quindi mai a disturbare i potenti e ricchi)....certo non sono / siamo tutti così ma i voti parlano....italiani popolo che ha paura ridicolmente di usare l'unica leva di possibile cambiamento lasciata nel reale, il sistema politico ....capisco le opinioni di Grimaldi sempre complesse e ben articolate ma non vedo neanche quale grande cambiamento possa portare avanti M5S che mi sembra abbia anch'esso un terrore sacro a cambiare perché ha capito che coloro che ci marciano sul sistema italia marcio sono parecchi e sono sia interni che potenti esterni non italici...per me al momento siamo in un vicolo cieco perché queste elezioni sono state disastrose

alex1 ha detto...

@Mauritius. Nel tuo mettere nel pentolone tutta una serie di argomenti che sarebbe difficile da districare, una precisazione importane è necessario esplicare. Questa è la democrazia. Ti può piacere o meno, ma la democrazia è oggi la conservazione a del rapporto di classe. Ti ricordi la scena del film "ragazzi fuori", quando il venditore di frutta dice al vigile che quel lavoro è l'unico con il quale può dare da vivere alla famiglia terminando con "questa me la chiama democrazia"? Il vigile risponde "non c'entra". Ecco questo è quello che si intende per democrazia oggi. Una serie di regole da rispettare, di categorie che evono essere "più protette, di "diritti civili" gratuiti per chi li propone, ma non per chi ne dovrebbe usufruire, e che vanno a scapito dei "diritti sociali". Un esempio è riportato oggi sul Corriere è pubblicata la stima che un malato di tumore spende di tasca propria in media 40 mila euro, spesso abbandonato dalle strutture pubbliche e costretto a girare fra ospedali ed ambulatori senza guida. Dov'è finito il diritto alla sanità gratuita?

alex1 ha detto...

Ennesima storia di donna iraniana vittima della discriminazione, del maschilismo islamico e dell'oscurantismo in Iran perche' sarebbe stata esclusa dalla sua federazione di scacchi perche'si sarebbe rifiutata di sottostare all'obbligo del velo (che poi e' un foulard)" che viene accolta con tutti gli onori negli Usa (ma non c'era il muslim ban? qualcosa non mi torna...o non vale con chi si presta a sputare sul proprio paese per un semplice foulard). Per aver detto ad un cretino su facebook che con suoi argomenti postfemministi ed antiiraniani a prescindere faceva da zerbino sono stato bannato per 3 giorni. Posso leggere ma non commentare. Meglio cosi', perdero' meno tempo a discutere con i troll ed i disinformatori.

alex1 ha detto...

Intanto c'e' l'ennesima sostituzione nel direttorio del govenro USA, Tillerson lascia il posto a Pompeo ex capo della CIA. Secondo Pandora TV e' il segno di un prossimo conflitto Nato diretto contro la Siria e forse anche l'Iran nelle prossime settimane. La Siria ha ormai sconfitto politicamente i "ribelli" destinati all'irrilevanza politica e ad una sconfitta militare che in assenza di aiuti militari esterni sarebbe solo questione di tempo, i curdi dopo essersi prostrati alle truppe USA hanno osato farsi difendere dalle unita' popolari siriane durante gli attacchi Turchi e forse devono essere un po' spronati contro il governo di Damasco. Una sconfitta dei "ribelli" ormai inevitabile non potrebbe a mio parere mai essere accettata da alcuni paesi NATO e dal Pentagono, Israele e' in difficolta' e vuole la guerra per interposta persona contro l'Iran per potersi annettere (direttamente o con governi fantoccio) il Libano, non a caso ci sono esercitazioni congiunte USA Israele proprio in territorio israeliano. Sarebbe da ricordare che ci sono sempre truppe italiane in Libano a fare in teoria da cuscinetto ma in pratica a costituire una testa di ponte per l'invio di truppe NATO in territorio siriano e libanese. Se poi si aggiungono le minacce inglesi alla Russia per via della spia e le dichiarazioni di Poroshenko contro le repubbliche popolari del Donbass penso che una prossima guerra contro la Russia e i paesi a lei amici sia probabile. Voglio vedere il M5S se prendera' posizione contro le prossime iniziative politiche e militari della NATO. Anche se non sono e forse non li faranno andare nella stanza dei bottoni.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Alex1@
A me sembra che corri troppo. Sbaglierò, ma è un sacco di tempo che la guerra sembra domani.

alex1 ha detto...

Lo spero che stia correndo troppo, e so che la linea di Pandora è spesso catastrofista, però questi cambiamenti sono indicativi. Per intanto il conflitto di maggior peso è quello tutto interno all'amministrazione USA, fra Casa Bianca ed apparato militare finanziario che cerca di forzare la mano. L'accettazione senza condizioni di un dialogo per la Corea forse non è piaciuta all'establishment. La guerra non la intendo come guerra totale generale, ma come apertura di nuovi conflitti od il rinfocolarsi di altri. Vedere la questione del Donbass dove le forze filo NATO e filo UE avrebbero deciso di conquistare quelle terre ad iniziare dalla primavera del 2018. Ed è quasi primavera.

Anonimo ha detto...

https://www.paoloferrarocdd.eu/stato-sociale-magistratira-psichiatria-ed-il-cavallo-di-troia/ ....peccato lo scivolone forzanovista, peccato la non considerazione da sinistre varie, magari apparentemente paranoico, sicuramente impaurito. Aldilà della storia personale, lo schema sembra essere diffuso e ben articolato così come ben adeguato a diverse tipologie di 'soggetti', molti dei quali morti tra carceri e caserme, psichiatrie e serate fuori controllo -indotto- . Dagli asili ai luoghi di culto passando per la tv megafono, assordante quando serve per focalizzare lo sguardo verso la Luna mentre sempre interessante sarebbe sapere e individuare chi stoltamente la indica, proprio come un arma di distrazione di masse a bassa intensità tale da far ritenere ogni abuso un complotto di mele marce. Solo uno sguardo al deep-italian-State -presunto-

Anonimo ha detto...

-Se, io élite di infima minoranza, perseguo un progetto di dominio mondiale assoluto che solo a me e ai miei subalterni obbedienti convenga, delle forze così formatesi e così composte, altrettante negazioni al mio disegno, devo liberarmi-

Che l'élite sia irraggiungibile dal basso, è un fatto storico e strutturalmente certo ma il problema, nella nuova composizione sociale, credo sia proprio la perdita non tanto di sovranità ma quanto di identità sociale. All'idea identitaria subito l'immaginario lascia spazio alla destra paraborghese e tradizionalista popolana mentre l'identità di popolo ha un comune denominatore ad ogni latitudine ed è la detenzione non tanto dei mezzi di produzione ma del tempo. La collettività italiana ha scelto di regalare il tempo alla produttività e alla produzione in grande scala, anche quando nel mercato si ritagliano spazi di -riscoperta della tipicità- il fine risulta essere sempre l'esportazione di qualità stile Fico-Farinetti ed è lì che la ex massa critica si è incanalata, per convenienza e palese individualizzazione dei bisogni, diventando una messa critica, quindi autoreferenziale e finalizzata alla propria sopravvivenza. Con la benedizione di Vendola, neo commentatore papale con il sostegno delle personalità più kich, da Wenders alle stuole di inchini al nuovo corso della Vaticano s.p.a. sviluppatosi in ramificazione forti nel nome della interreligiosità e del dialogo. E' qui che un 4.8 della Meloni e due sgualciti 15% traggono forza, tanto quanto il m5s che gioco forza è nato proprio sui temi più alternativi, soffocati a sinistra da crowfounding -autofinanziamento!?- hub paraOxfam e UniversalChristianMusic con la sua fitta rete di etichette indy (prototopi?!) e pendenti (in debito di conflitto sociale). Sempre onore per chi lotta ancora senza coperture.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Alex1@
Chiesa, Pandora, anche affetto dal peso degli anni, sono vent'anni che ripete come un disco rotto l'imminente apocalissi nucleare. Diventa controproducente, fa abbassare la guardia, come quello che grida al lupo al lupo. Sbaglierò, ma io ho l'impressione che stiamo in un stallo dove tutti si osservano e nessuno fa la vera prima mossa per timore delle conseguenze incontrollabili. Per adesso la marcia dei mondialisti prosegue agevolata dalle "sinistre" progressiste, c'è tempo per vedersela con Russia e Cina.

Anonimo@
Ti prego, qui non siamo alla Scuola di Francoforte. Siamo gente dall'intelligenza media...

Anonimo ha detto...

Acquisto sotto minaccia? Vedi Kurt volker a Salvini "L'Italia non può emlininare le sanzioni alla Russia senza che ci siano conseguenze. MARCO F